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"Nonostante le difficoltà e gli estremi disagi, la maestra lavora con gioia ed entusiasmo. Si affeziona ai suoi quindici alunni che provenivano dai casali sparsi nelle vicinanze. Bravi bambini, gentili ed intelligenti: ancor oggi la maestra li ricorda tutti. Conosce i genitori ed i loro problemi, ne condivide ansie e speranze; indaga sulle tradizioni e sul passato di quella piccola comunità, si immedesima in quella vicenda esistenziale e così viene a sapere che, proprio nella stalla su cui lei insegnava, il 25 dicembre del 1943 i tedeschi si resero responsabili di un tragico fatto di sangue. Di qui, dunque, l'autrice parte per ricostruire gli avvenimenti bellici a Pizzoferrato e, più in generale, nei paesi circostanti: storia di inaudite violenze, di fame nera, di case saccheggiate, bruciate, di gente raminga senza meta nei boschi e nelle campagne [...] in quel crudo inverno del 1943-'44. Tutto questo è stato raccolto dalla viva voce dei superstiti, che a quell'epoca erano dei ragazzi ma tuttora conservavano vividi ricordi di quelle tragedie. Questo libro rende un giusto e doveroso tributo di affettuosa memoria ai caduti ed alle sofferenze di uomini che troppo spesso vengono dimenticati dalle istituzioni e dalla cultura 'ufficiale'". (Dalla prefazione di Nicola Fiorentino)